Giuseppe “Beppe” Montana

Beppe Montana arriva a Palermo all’indomani dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Uomo della sezione ‘Catturandi’, la squadra che lavora per arrestare i mafiosi ancora latitanti. A soli 34 anni è uno degli investigatori più abili

Beppe Montana nasce ad Agrigento l’8 ottobre del 1951 e arriva a Palermo all’indomani dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuele Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo, nel 1982.

Beppe è un uomo della sezione ‘Catturandi’, la squadra che lavora per arrestare i mafiosi ancora latitanti. A soli 34 anni è uno degli investigatori più abili. In soli tre anni di attività sono tantissimi i suoi successi professionali, che vanno dai numerosissimi arresti di latitanti, alla scoperta di depositi di armi e raffinerie di droga. Le sue intuizioni più grandi sono state certamente la creazione della sezione “Catturandi” e l’introduzione di un nuovo modello investigativo, basato sulla frequentazione e conoscenza del territorio, in cui cercava i latitanti. Un capomafia, infatti, non poteva allontanarsi per troppo tempo dal suo territorio, perché così facendo avrebbe perso il suo potere. 

Quando ai funerali di Lillo Zucchetto, un bravissimo investigatore della Catturandi, si rese conto che in chiesa non c’erano i palermitani, ma solo poliziotti, diede vita al Comitato Lillo Zucchetto, girando e incontrando gli studenti.

Insieme a Ninni Cassarà (poliziotto), con cui era legato da un profondo senso di amicizia, aveva diretto le operazioni che avevano portato agli arresti di molti boss mafiosi. 

Durante la primavera del 1984, Montana e la sua squadra arrestano il boss Masino Spadaro. 

Infine, il 24 luglio 1985, avevano fatto irruzione in una villa a Bonfornello e arrestato otto persone, fra cui alcuni luogotenenti dei Greco e di Luciano Liggio.

Beppe viene ucciso il 28 luglio 1985, il giorno prima di andare in ferie, mentre si trovava con la fidanzata a Porticello , frazione del Comune di Santa Flavia. Quando si aprirono le indagini, fu indagato un calciatore appartenente ad una famiglia di pescatori, Salvatore Marino, il quale fu torturato e ucciso dai poliziotti presi da “isteria collettiva”, come disse il giudice istruttore.

Alcuni pentiti successivamente, fecero riferimento ad una possibile talpa all’ interno della Questura, che aveva agevolato i piani della criminalità. Dopo la morte di Montana, la scia di sangue che sporcò Palermo, fu inarrestabile, la guerra di mafia tra le due fazioni, causò la morte di centinaia e centinaia di persone.


Fonti: https://www.google.it/amp/s/www.raccontaresignificaresistere.it/il-commissario-beppe-montana/amp/