Giuseppe Valarioti

Giuseppe “Peppe” Valarioti è stato un insegnante e politico comunista italiano, vittima innocente di ‘ndrangheta. Fu il primo omicidio politico della storia della Calabria.

Giuseppe “Peppe” Valarioti è stato un insegnante e politico comunista italiano, vittima innocente di ‘ndrangheta. Fu il primo omicidio politico della storia della Calabria.

Nato in una famiglia di agricoltori, si iscrisse al Partito Comunista Italiano, diventando prima segretario della locale sezione di Rosarno, poi ricoprendo la carica di consigliere comunale.

Sotto la guida di Valarioti, il Partito Comunista avviò una campagna di moralizzazione interna, soprattutto nella cooperativa agricola “Rinascita”, diretta emanazione del partito.

Valarioti, seguendo la politica nazionale del segretario Enrico Berlinguer, aprì una polemica a sinistra con il PSI locale, soprattutto in merito alle concessioni edilizie, altro settore inquinato dalla ‘ndrangheta.

E in occasione delle elezioni amministrative del giugno 1980 impostò una campagna elettorale dura, fondata sulla denuncia delle collusioni tra politica e ‘ndrangheta. Le reazioni non si fecero attendere: l’auto del consigliere G. Lavorato fu data alle fiamme, così come la sede del partito, i manifesti del PCI riattaccati al contrario. Il 25 maggio Valarioti rispose alle intimidazioni con un comizio: “Se pensano di intimidirci non ci riusciranno, i comunisti non si piegheranno”.

La linea Valarioti pagò in termini di consensi elettorali, con la vittoria del PCI.

La sera del 10 giugno Valarioti e i compagni andarono a festeggiare la vittoria elettorale al ristorante nei pressi di Nicotera. Poco dopo mezzanotte, finita la cena, Giuseppe fu il primo ad uscire dal ristorante ma venne freddato da due colpi di lupara. Morì tra le braccia del compagno di partito G. Lavorato.

Il processo per la sua morte si concluse nel 1982 con l’assoluzione di Giuseppe Pesce per insufficienza di prove. Benché nel 1983 il collaboratore Pino Scriva chiarì il movente dell’omicidio, ricollegandolo sia all’attività di bonifica della cooperativa rinascita che ai comizi contro la ‘ndrangheta di Valarioti, indicando come mandanti le ‘ndrine dei Pesce e dei Piromalli e come esecutore materiale Francesco Dominello (poi ucciso), le sue dichiarazioni non vennero nemmeno utilizzate nel processo d’appello contro Giuseppe Pesce poiché non erano state trasmesse alla Procura Generale di Reggio Calabria, né diedero vita a un autonomo processo. Pesce, poi deceduto nel 1992, fu definitivamente assolto per l’omicidio.

Nonostante l’11 marzo 2011 sia stato costituito un comitato per la riapertura delle indagini sul caso Valarioti, ad oggi il delitto resta ancora senza giustizia.

Libri

  • “Criminalità, Partiti Politici e Società in Calabria. Il delitto Valarioti”Edizioni Periferia,1996; D. CHIRICO-A.MAGRO
  • D. CHIRICO-A.MAGRO, “Il caso Valarioti (Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria)”, Edizioni Round Robin, 2010;
  • G.LAVORATO,”Rosarno,Conflitti sociali e lotte politiche in un crocevia di popoli,sofferenze e speranze”, Città del Sole Edizioni,2016.