Carlo Alberto Dalla Chiesa

Nel giugno 1982 invia il rapporto dei 162, una mappa della criminalità organizzata al cui vertice ci sono i Greco di Ciaculli, i Corleonesi e il clan di Corso dei Mille che hanno vinto sui Bontade, Buscetta e Badalamenti. Vengono spiccati 87 mandati di cattura e portati a termine 18 arresti. Per le famiglie mafiose questo generale ha osato troppo.

Carlo Alberto Dalla Chiesa nasce a Saluzzo nel settembre del 1920. Fin dal 1947, militando nell’arma dei Carabinieri, opera prima a Napoli nel contrasto al banditismo, poi a Corleone per perseguire i gruppi criminali legati a Salvatore Giuliano e per guidare le indagini sull’omicidio di Placido Rizzotto di cui fa arrestare i responsabili che, tuttavia, non saranno mai condannati.

Col grado di colonnello, tornato a Palermo, negli anni 60 promuove indagini sulle cosche mafiose fra cui, in collaborazione con la squadra mobile di Boris Giuliano, quella sull’omicidio del giornalista Mauro De Mauro.

Gli anni 70 lo vedono dar vita al Nucleo Speciale antiterrorismo che, con le sue operazioni, contribuisce alla sconfitta delle Brigate Rosse.

Al suo ritorno a Palermo riprende la lotta alla criminalità organizzata, considerando che Cosa nostra si è adeguata i tempi e che la collusione con la politica è sempre più stretta, indaga “attraverso i figli, attraverso i coniugi dei figli, attraverso le provenienze, le zone dalle quali provengono, perché anche le zone d’influenza hanno la loro importanza”.

Così grazie a parentele ed amicizie Dalla Chiesa scova e fa arrestare 76 boss mafiosi e grazie a ciò gli viene affidata la carica di prefetto a Palermo e chiede incessantemente poteri reali, uomini, mezzi e fondi per portare avanti la sua battaglia dal momento che “C’è una crescita della mafia, che va radicandosi anche come realtà politico-malavitosa” ma ancora si sostiene che la mafia non esiste, nonostante la guerra tra cosche insanguini le vie di Palermo.

Nel giugno 1982 invia il rapporto dei 162, una mappa della criminalità organizzata al cui vertice ci sono i Greco di Ciaculli, i Corleonesi e il clan di Corso dei Mille che hanno vinto sui Bontade, Buscetta e Badalamenti.

Vengono spiccati 87 mandati di cattura e portati a termine 18 arresti. Il generale fa, allora, partire una macro-indagine sui registri di battesimo, di nozze e delle grandi feste delle famiglie malavitose per individuare i politici che vi hanno presenziato. e la Guardia di finanza setaccia ben 3000 patrimoni.

Per le famiglie mafiose questo generale ha osato troppo.

Così il 3 settembre 1982 trenta pallottole di Kalashnikov colpiscono Carlo Alberto dalla Chiesa, assassinandolo insieme all’agente della scorta e a sua moglie che il generale aveva cercato disperatamente di difendere con il proprio corpo.

Per la strage sono stati condannati all’ergastolo tanto i vertici di “Cosa nostra” Totò Riina, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Michele Greco, quanto gli esecutori materiali

Il Prefetto dalla Chiesa è stato insignito della Medaglia d’oro al valore civile

Filmografia

Cento giorni a Palermo, 1984

Il generale Dalla Chiesa, 2007

Bibliografia

N. Dalla Chiesa “Delitto imperfetto”, Editori Riuniti

A. Galli “Dalla Chiesa. Storia del generale dei Carbinieri che sconfisse il terrorismo e maorì a Palermo ucciso dalla mafia”, Mondadori

B. Li Vigni “Morte di un generale. Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso da un complotto stato-mafia”, Sovera Edizioni 

M. Laudiano “Carlo Alberto Dalla Chiesa il generale di ferro”, Becco giallo Edizioni