Don Peppe Diana

La sua Chiesa doveva essere al servizio dei poveri, degli ultimi; infatti diceva che “dove c’è mancanza di regole, di diritto si affermano il non diritto e la sopraffazione. Bisogna risalire alle cause della camorra per sanarne la radice che è marcia… dove regnano povertà, emarginazione, disoccupazione e disagio è facile che la mala pianta della camorra nasca e si sviluppi”.

Nasce a Casal di Principe nel 1958, viene ordinato sacerdote nel 1982 e diventa assistente ecclesiastico del gruppo Scout di Aversa.

Dal settembre 1989 è parroco presso la parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe. Ha sempre avuto un un rapporto speciale con i ragazzi, grazie alla sua esperienza come scout, con i quali condivideva anche la passione per il calcio e ai quali apre le porte della sua parrocchia così come a sfruttati e vittime della prostituzione.

Realizzare un centro di accoglienza dove offrire vitto e alloggio ai primi immigrati africani perché pensava che fosse necessario accoglierli per evitare che i clan potessero iniziare a farne dei perfetti soldati. Per il progetto aveva utilizzato anche alcuni risparmi personali accumulati con la sua professione di insegnante. La sua Chiesa doveva essere al servizio dei poveri, degli ultimi; infatti diceva che “dove c’è mancanza di regole, di diritto si affermano il non diritto e la sopraffazione. Bisogna risalire alle cause della camorra per sanarne la radice che è marcia… dove regnano povertà, emarginazione, disoccupazione e disagio è facile che la mala pianta della camorra nasca e si sviluppi”. 

Nel 1983, dopo un gravissimo omicidio di camorra, con tre ragazzi uccisi e poi bruciati, è tra gli organizzatori di una manifestazione a Casal di Principe nella quale viene distribuito un volantino dal titolo “Basta con la paura”.

Nel 1988, all’indomani dell’assalto alla caserma dei carabinieri a San Cipriano d’Aversa, partecipa alla costituzione di un coordinamento anticamorra dell’agro aversano che produce un documento dal titolo “Liberiamo il futuro”, sottoscritto da parroci, partiti politici e associazioni. 

Nel 1991 scrive con i parroci della zona di Casal di Principe il documento “Per amore del mio popolo”, che verrà diffuso a Natale in tutte le chiese della zona aversana. In esso la camorra è definita “una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana”; i camororristi sono coloro che “impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili”e sono “esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato”. Non risparmia neppure la classe politica che per cui è chiaro che “il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche é caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi”. Ai rappresentanti della chiesa si chiede “di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa”.

Fu ucciso, nella sagrestia della sua parrocchia il 19 marzo 1994, mentre si preparava a celebrare la Messa. 

Nonostante il tentativo di depistare le indagini e di infangare le figura di Don Peppe (fu accusato di frequentare prostitute, di essere un pedofilio di custodire delle armi),  per il suo omicidiosono stati condannati all’ergastolo Nunzio De Falco, Mario Santoro e Francesco Piacenti, mentre l’esecutore, diventato collaboratore di giustizia, è stao condannato a 14 anni. 

Bibliografia

L. Ferraiuolo “Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra. Un sacerdote e la sua gente rinnovano il loro mondo” San Paolo Edizioni

R.Giuè “Il costo della memoria. Don Peppe Diana. Il prete ucciso dalla camorra” Paoline Editoriale Libri

R. Sardo “Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra” Di Girolamo Editore

V. Manuli “Segno di contraddizione. Don Peppe Diana e il coraggio della parola”  Sant’Antonio Edizioni

Filmografia

Non tacerò. La storia di Don Peppe Diana, Rai Storia 2014

Canzoni

Alfonso De Pietro Per amore del mio popolo-don Peppe diana