Epifanio, simbolo di giustizia sociale, nasce nel borgo di Petralia Soprana in Sicilia, in provincia di Palermo, il 6 gennaio 1893, da una famiglia umile e poverissima.
Ancora giovanissimo inizia a lavorare, facendo il contadino, per poi essere chiamato alle armi al raggiungimento della maggiore età. Al ritorno nel suo paese, si sposa con Michela e da quel matrimonio nasceranno ben 9 figli, ai quali trasmette tutti i suoi valori da persona profondamente religiosa e da instancabile lavoratore. Epifanio, grazie al suo carisma e alla sua umanità, riesce a mettersi a capo della protesta contadina per ottenere l’attuazione dei decreti Gullo che sanciscono l’attribuzione ai braccianti dei terreni incolti e una più giusta distribuzione dei prodotti.
Alla fine della Seconda guerra mondiale diventa sindacalista e capolega dei mezzadri e braccianti senza terra, diviene esponente del Partito Socialista Italiano ed è apertamente antifascista. Grazie al suo impegno, nel luglio del 1946, nasce la Cooperativa “Madre Terra” che conta circa 500 contadini, i quali decidono per protesta di non coltivare la terra sino a quando i padroni non si sarebbero adeguati alle norme del decreto Gullo. Successivamente nel 1947, occupano simbolicamente delle terre. In questa occasione le minacce dei padroni si fanno più pressanti, tanto che Epifanio viene sfrattato dal feudo. Eppure Epifanio non vuole piegarsi alla prepotenza e alle minacce di un potere e di un sistema malsano, non si lascia spaventare dalla mafia del feudo, la mafia che ha le terre in affitto e che vuole imporre il suo potere e non vuole che i contadini ottengono i diritti loro spettanti.
Il 2 marzo del 1948 Epifanio è in contrada Albuchia, a Petralia Soprana, insieme a due dei suoi figli, Santo di 19 anni e Giuseppe di 13 anni. Mentre Epifanio e Santo stanno arando sopraggiungono due uomini a cavallo imbracciando un fucile e aprendo il fuoco contro Epifanio, che cade a terra. I due killer fuggono nelle campagne circostanti, mentre Santo e Giuseppe corrono a chiedere aiuto negli altri terreni. In loro soccorso arrivano gli altri contadini, ma per Epifanio non ci sarà nulla da fare, morirà davanti agli occhi impauriti e inermi dei suoi due figli.
La mafia uccide così un uomo di 55 anni, marito e padre di 9 figli, sindacalista e politico, che ha dedicato la sua intera vita al riscatto della sua terra, ai diritti dei più poveri, alla lotta contro i baroni per difendere la giustizia sociale e il suo sogno di equità. Nonostante tutti sapessero chi ha pensato, organizzato ed eseguito il delitto nessuno pagherà per la sua morte.Santo Li Puma “Epifanio Li Puma”, edizione Arianna