Paolo Borsellino nasce a Palermo, nel quartiere popolare de la Kalsa, il 19 gennaio 1940, dove conosce Falcone a 13 anni. Si laurea in giurisprudenza nel 1962.
Nel 1963 partecipa al concorso per entrare in magistratura, diventando così il più giovane magistrato d’Italia.
Nel 1967 quando viene nominato pretore di Mazara del Vallo e successivamente pretore di Monreale, comincia a conoscere il mondo della mafia e, negli anni 80, trasferito a Palermo, si distingue al fianco del capitano Emanuele Basile, nell’indagine sulle cosche di Altofonte e Corso dei Mille, dopo l’omicidio del Commissario Boris Giuliano stringendo uno stretto rapporto di collaborazione con il giudice Rocco Chinnici su idea del quale, dopo gli omicidi di Basile e del procuratore Gaetano Costa, si cominciano a centralizzare le indagini con l’obbiettivo di arrivare ad avere un quadro globale del fenomeno mafioso.
Dopo l’attentato a Chinnici, il 29 luglio 1983, e la nomina al suo posto di Antonino Caponnetto, nel novembre dello stesso anno viene costituito il Pool antimafia di cui fanno parte oltre a Borsellino, Giovanni Falcone e il giudice Giuseppe di Lello.
Nel 1984, con il pentimento di Tommaso Buscetta e le sue dichiarazioni, vengono spiccati 366 mandati d’arresto contro appartenenti a Cosa nostra.
Nel 1985 quando trapela la notizia che l’ordine, partito dal carcere, è di uccidere Falcone e Borsellino, Caponnetto fa trasferire entrambi con le rispettive famiglie nella foresteria del carcere dell’Asinara dove vengono stese le 8000 pagine della sentenza di rinvio a giudizio dei 476 indagati del maxiprocesso la cui prima sentenza viene emessa il 16 novembre 1987. Nel frattempo, nel dicembre 1986, Paolo Borsellino viene nominato Procuratore della Repubblica di Marsala, nomina che gli costò l’accusa da parte di Leonardo Sciascia di essere un professionista dell’antimafia, di usare cioè l’attività contro la criminalità organizzata per fare carriera. Ritorna a Palermo nel marzo 1992 come Procuratore aggiunto.
Due giorni prima della strage di Capaci rilascia un’intervista a Canal+ in cui parla dei rapporti fra Cosa nostra e l’imprenditoria milanese indicando in Vittorio Mangano il collegamento per l’attività mafiosa al nord.
Dedica gli ultimi giorni della sua vita alle indagini sulla morte di Falcone rifiutando l’offerta di nomina a capo della Procura nazionale antimafia. La sera del 25 giugno a Palermo durante la presentazione di un fascicolo dedicato al fenomeno mafioso, nell’ultima sua uscita pubblica, afferma che l’amico era morto perché si temeva la sua nomina a procuratore antimafia, nomina che faceva paura.
Nemmeno un mese dopo, il 19 luglio, una Fiat 126 imbottita di tritolo esplode non appena Borsellino suona il citofono della casa della madre in via D’Amelio.
Con Borsellino morirono anche 5 agenti della scorta:
Emanuela Loi: la prima donna a morire in una strage di mafia;
Agostino Catalano: capo della scorta;
Vincenzo Li Muli: il più giovane della scorta;
Walter Eddie Cosina: agente scelto che quel giorno aveva deciso di dare il cambio turno ad un collega;
Claudio Traina: aveva solo 27 anni e al momento della morte lasciò una moglie ed un figlio di soli 11 mesi.
Della scorta sopravvisse soltanto Antonino Vullo che raccontò con rammarico l’incubo di quel giorno.
La famiglia rifiuta i funerali di stato, l’ultimo saluto a Borsellino lo dà la folla di cittadini al grido “fuori la mafia dallo Stato”.
Se alcuni degli esponenti di cosa nostra sono stati condannati per la stage di via D’Amelio ancora oscuri rimangono i mandanti e i collegamenti fra la stessa e la trattativa Stato-Mafia.
Filmografia
Paolo Borsellino, 2004
Paolo Borsellino – I 57 giorni, 2012
Era d’estate, 2015
Paolo Borsellino era mio padre, 2020
Bibliografia
G. Lo Bianco- S. Rizza- M. Travaglio “L’agenda rossa di Paolo Borsellino” Chiarelettere
G. Ayala “Chi ha paura muore ogni giorno” Mondadori
R. Cappuccio “Essendo stato” Feltrinelli
A.Borsellino “Ti racconterò tutte le storie che potrò” Feltrinelli
L. Garlando “Per questo mi chiamo Giovanni” Feltrinelli
P. Borsellino “Oltre il muro dell’omertà” Mondadori
A.Bolzoni “Uomini soli” Melampo
Canzoni
F. Mangani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Artisti vari ‘NTA LL’ARIA, insieme nella memoria
Jovanotti Omaggio a Falcone e BorsellinoF. Moro Pensa