Rocco Chinnici

La mafia allestì la morte di Rocco Chinnici come se fosse uno spettacolo, per impressionare l’opinione pubblica e far arrivare il messaggio della sua potenza di fuoco. Dopo vari gradi di giudizio, nel 2000 la Corte d’assise di Caltanissetta condannò all’ergastolo Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Raffaele e Stefano Ganci, e numerosi altri boss mafiosi.

Nasce a Misilmeri, provincia di Palermo, il 19 gennaio 1925. Consegue la Laurea in giurisprudenza, la sua intenzione è diventare Magistrato poiché crede fortemente nella giustizia, vince il concorso di magistratura nel 1952.

Nel 1954 lui e sua moglie Agata diventano genitori di una bambina di nome Caterina.

Verrà poi nominato pretore a Partanna e instaurerà un rapporto di fiducia e rispetto con gli abitanti, così profondo da ritardare il suo trasferimento. Nel 1966 diventerà giudice istruttore presso l’ufficio di Istruzione del Tribunale di Palermo, e ne diventerà direttore nel ’79. Il suo primo grande processo di mafia sarà quello per la “Strage di Viale Lazio”. 

Rocco Chinnici è stato l’inventore del primo nucleo del pool antimafia, al quale parteciperanno anche Falcone e Borsellino, ideando un modello investigativo innovativo, che permise anche di scoprire i legami della mafia con il mondo politico. 

Rocco per i suoi risultati diventerà poi Consigliere Capo del Tribunale di Palermo, ma oltre all’impegno come magistrato, vuole far sentire la sua vicinanza ai cittadini soprattutto ai giovani e per questo partecipa a numerosi incontri pubblici.

Chinnici andava nelle scuole e parlava ai ragazzi dicendo loro che non bisogna avere paura della mafia, ma si deve conoscerla e combatterla insieme.

Tutto ciò è inaccettabile per la criminalità organizzata. 

Il 29 Luglio del 1983 alle 8 del mattino, ad attendere Rocco fuori casa c’è la sua scorta costituita da: il maresciallo Mario Trapasso, l’appuntato Salvatore Bartolotta e l’autista Giovanni Paparcuri.

Davanti al portone del palazzo dove vive Rocco c’è parcheggiata, da prima dell’arrivo della scorta, una Fiat 126 verde, imbottita con 75 kg di esplosivo. Quando Rocco esce dal portone dell’edificio l’auto è fatta detonare e distrugge 4 vite: muoiono sul colpo Rocco, Mario, Salvatore e il portiere dello stabile di via Pipitone in cui Chinnici viveva, Stefano Li Sacchi, l’unico a sopravvivere è Giovanni che si trovava al suo posto alla guida dell’auto, restando però gravemente ferito. 

La mafia allestì la morte di Rocco Chinnici come se fosse uno spettacolo, per impressionare l’opinione pubblica e far arrivare il messaggio della sua potenza di fuoco.

Dopo vari gradi di giudizio, nel 2000 la Corte d’assise di Caltanissetta condannò all’ergastolo Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Raffaele e Stefano Ganci, e numerosi altri boss mafiosi.

Filmografia

Rocco Chinnici- è così lieve il tuo bacio sulla fronte (film 2018)

Bibliografia

  • C. Chinnici,” E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”,Mondadori, 2013.
  • A.Dino, L’innovazione di Rocco Chinnici, in AA.VV., “La mafia esiste ancora. Mafia e antimafia prima e dopo le stragi del 1992”, Roma, l’Unità, 2004, pp. 78–80.
  • Rocco Chinnici, L’illegalità protetta, Glifo Edizioni, 2017
  • Manfredi Giffone, Fabrizio Longo, Alessandro Parodi, Un fatto umano – Storia del pool antimafia, Einaudi Stile Libero, 2011, graphic novel 
  • Leone Zingales. Rocco Chinnici, l’inventore del pool antimafia. Edizioni Limina, 2006.