Vito Schifani

Vito Schifani è stato un agente della Polizia italiano, faceva parte della scorta di Giovanni Falcone e venne ucciso nella strage di Capaci. Fu molto apprezzato per la sua serietà, tanto che gli vennero affidati compiti difficili e delicati contro le cosche mafiose.

 Vito Schifani è stato un agente della Polizia italiano, faceva parte della scorta di Giovanni Falcone e venne ucciso nella strage di Capaci.

Vito nasce il 23 febbraio del 1965 a Palermo; è un ragazzo molto dinamico, allegro e sportivo. La sua specialità è l’atletica leggera, in particolare nei 400 metri gareggerà a livello regionale.

Al termine degli studi decide di arruolarsi in Polizia, carriera che intraprende con alto senso del dovere e dedizione.

Un’altra sua passione è il volo: prende il brevetto e diventa pilota di secondo grado.

Grazie alla sua rettitudine e coraggio viene assegnato al servizio scorte del magistrato Giovanni Falcone, è molto apprezzato per la sua serietà, tanto che gli vengono affidati compiti difficili e delicati contro le cosche mafiose.

Sabato 23 maggio 1992 Falcone stava tornando a Palermo, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Appena sceso dall’aereo, Falcone si sistemò alla guida della Croma bianca e accanto prese posto la moglie Francesca Morvillo, mentre l’autista giudiziario Giuseppe Costanza andò ad occupare il sedile posteriore. Nella Croma marrone c’era alla guida Vito Schifani, con accanto l’agente scelto Antonio Montinaro e sul retro Rocco Dicillo, mentre nella vettura azzurra c’erano Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. In testa al gruppo c’era la Croma marrone, poi la Croma bianca guidata da Falcone, e in coda la Croma azzurra. Alcune telefonate avvisarono i sicari che avevano sistemato l’esplosivo per la strage della partenza delle vetture.

Le auto lasciarono l’aeroporto imboccando l’autostrada in direzione Palermo. La situazione pareva tranquilla, tanto che non vennero attivate neppure le sirene. Su una strada parallela, una macchina guidata da Gioacchino La Barbera si affiancò alle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; furono gli ultimi secondi prima della strage.

Otto minuti dopo, alle ore 17:58, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in una galleria scavata sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci – Isola delle Femmine viene azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si era accorto che le chiavi di casa erano nel mazzo assieme alle chiavi della macchina, e le aveva tolte dal cruscotto, provocando un rallentamento improvviso del mezzo. Brusca, rimasto spiazzato, premette il pulsante in anticipo, sicché l’esplosione investì in pieno solo la Croma marrone guidata da Schifani dove si trovava anche Dicillo, che fu sbalzata dal manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci metri di distanza.

Il 25 maggio , nello stesso giorno dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, si tennero i funerali delle vittime, a Palermo, nella Chiesa di San Domenico, ai quali partecipò l’intera città. I più alti rappresentanti del mondo politico presenti vennero duramente contestati dalla cittadinanza. 

Vito Schifani aveva 27 anni e lasciò la moglie Rosaria Costa e un figlio di appena 4 mesi, Emanuele, che da adulto diventerà capitano della Guardia di Finanza. 

Vito Schifani venne insignito della medaglia d’oro al valor civile, inoltre nel settembre 2007 lo Stadio delle Palme di Palermo è stato a lui intitolato, in quanto, oltre ad essere un agente di polizia, era anche un promettente atleta.

Filmografia

Vi perdono ma inginocchiatevi, Bonivento, 2012

In un altro Paese di Marco Turco, 2006

Bibliografia 

F. Minervini, “Oltre Capaci”, Stilo Editrice, 2019

Canzoni

Giorgio Faletti – Signor tenente , 1994

Antonello Venditti – Eroi minori, 1995

Jovanotti – Cuore, 2017