Una casa anche per TE

Una Casa Anche Per TE (UcapTe) è un’associazione che da anni lavora nel settore dell’accoglienza e dell’assistenza alle “nuove povertà” nella zona milanese e pavese. Attraverso il suo lavoro, UcapTe organizza servizi per il territorio per sostenere famiglie e adulti in difficoltà, che ospita nei suoi appartamenti. 

Una Casa Anche Per TE (UcapTe) è un’associazione che da anni lavora nel settore dell’accoglienza e dell’assistenza alle “nuove povertà” nella zona milanese e pavese. Attraverso il suo lavoro, UcapTe organizza servizi per il territorio per sostenere famiglie e adulti in difficoltà, che ospita nei suoi appartamenti

L’Associazione ha inoltre dato vita a diverse comunità per minori che offrono opportunità di crescita e emancipazione ad ospiti di diversa provenienza, di diversa età e genere. Per i minori stranieri non accompagnati (MSNA) in particolare l’Associazione attiva percorsi che preparano all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo. 

L’accompagnamento all’autonomia degli ospiti è l’idea centrale del lavoro di UcapTe nel campo dell’accoglienza: non si limita ad un intervento basato semplicemente sull’offerta di assistenza; ma è orientato ad investire sulla relazione e garantire una presa in carico attenta ai bisogni e contemporaneamente organizzata e coerente con le risorse individuali delle persone in situazione di fragilità, accompagnando costruttivamente ogni individuo alla scoperta o riscoperta delle proprie capacità e avviando un processo empowerment, fondamentale per l’avvio di qualsiasi percorso alla conquista di un’autonomia di vita. Questo impegno, che prevede una presa in carico a 360 gradi, utilizza una rete di realtà con la quale l’Associazione lavora intensamente, costituita dal rapporto con il terzo settore, con le Istituzioni e con realtà dell’imprenditoria e del sindacato che, coinvolte a livelli e per parti diverse, cooperano a rendere concreta ed operativa la mission dell’Associazione. 

Da ormai diversi anni l’Associazione UcapTe è impegnata nella gestione di diversi beni confiscati alla criminalità organizzata nella zona di Milano, presso i quali ha avviato attività di accoglienza nei confronti delle fasce fragili della popolazione e, in parallelo, ha svolto un importante lavoro di coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione locale e delle realtà, istituzionali e non, presenti sul territorio.

Dal 2015, l’Associazione Ucapte gestisce, insieme a diverse altre realtà del territorio, la Libera Masseria di Cisliano, uno dei più grandi beni sottratti alla criminalità organizzata del Nord Italia, confiscato in via definitiva nel 2014 e finalmente assegnato al Comune di Cisliano il 14.06.2021.

La Libera Masseria in diversi anni di lavoro si è connotata come un importante centro di socializzazione sul territorio, rappresenta oggi una realtà formativa per molti giovani studenti e per coloro che sono disposti a impegnarsi a favore della legalità e della giustizia sociale.

In 6 anni di gestione del bene, l’Associazione Ucapte ha svolto attività di formazione ed educazione alla legalità che hanno coinvolto circa 11000 giovani da tutta Italia.  

UcapTe si è quindi specializzata nell’erogazione di percorsi di conoscenza, formazione e informazione per giovani ed adulti sui temi della giustizia sociale e l’educazione alla cittadinanza attiva, ponendosi come scopo la sensibilizzazione per far diventare i beni dei Presidi di giustizia sociale e cittadinanza attiva in Lombardia.

I territori dove l’Associazione opera sono inoltre segnati dalla presenza storica della criminalità organizzata e sono diventati ormai “terra di ‘ndrangheta”, come documentato dall’elevato numero di beni confiscati alle mafie (uno ogni mille abitanti nella zona del Sud Ovest milanese), dalle recenti operazioni della Direzione Distrettuale Anti-Mafia di Milano e dalle ultime relazioni della Direzione nazionale antimafia.

La presenza della criminalità organizzata tocca ormai tutte le realtà territoriali del Paese, da nord a sud, dove si sono sviluppate importanti attività di impresa e dove le organizzazioni criminali hanno sviluppato una capacità di penetrazione nei gangli dell’economia “pulita”, attraverso l’aiuto dei professionisti che si collocano in quella “zona grigia” fatta di collusione, corruzione, e di imprenditori che da vittime diventano facente parte dell’associazione mafiosa. A sostegno di tutto questo, gli ultimi arresti avvenuti con l’indagine “Cavalli di razza”, come si evince dall’articolo del Corriere della Sera scritto dal giornalista Cesare Giuzzi “Bliz anti ‘ndrangheta in Lombardia:54 arrestati, sequestrati beni per 2,2 milioni di eruro” del 17 novembre 2021: “Una mafia che prima punta sulle estorsioni agli imprenditori per poi farli diventare contigui e complici. «Chi si avvicina a questo mondo per difficoltà o per timore nell’illusione di guadagnare migliori condizioni, deve sapere che sta giocando col fuoco, l’appello del procuratore facente funzioni Riccardo Targetti.

Questo fenomeno è molto presente nei piccoli comuni dove la ‘ndrangheta si radica con più facilità, detta legge su tutto il sistema economico, politico e sociale.

In questa prospettiva, un passaggio necessario appare quello destinato a rafforzare i nodi delle corde sociali di sostegno con campagne educative e formative, dirette a sensibilizzare la società in relazione al fenomeno indagato, fornendo strumenti di prevenzione e dicendo ai giovani che devono “allenarsi per scegliere da che parte stare”.

Lo sviluppo e la penetrazione della malavita organizzata nel tessuto sociale fa leva su povertà culturale ed educativa e per questo, nella lotta alla criminalità è centrale il tema culturale e il ruolo delle nuove generazioni, della scuola e dell’informazione continua. 

Si parla quindi di un fenomeno che coinvolge tutti gli strati della società e tutte le generazioni con modalità differenti e che richiede un’inversione di rotta, possibile solo attraverso un graduale lavoro di dialogo con il territorio capace di costruire reti alternative, virtuose e inclusive.

Per questo motivo, l’Associazione UcapTe ha accettato di collaborare al progetto di rinascita del Bosco dei 100 passi, insieme alle studentesse e agli studenti del Liceo Maffeo Vegio di Lodi, che in PCTO residenziale presso la Libera Masseria di Cisliano, hanno studiato tutte le storie delle vittime innocenti di mafia per creare un qr-code in modo tale da rendere patrimonio culturale di tutti la vita di chi ha ritenuto di compiere il proprio dovere di cittadino tutti i giorni.

Tutto questo per creare gli anticorpi sociali contro le organizzazioni mafiose e la cultura mafiosa, credendo nel protagonismo dei giovani che sono sia il nostro presente che il nostro futuro.